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PADRONA ISABELLA MISTRESS CELL.: 333 6942600

Basta cazziatoni a tutti, guardatevi le mie foto preferite dell'ultimo 24/7 di coccoroccò e studiate anche la LODE preferibilmente in latino.... vi metto la mail così come mi è arrivata da coccoroccò. E' andata così: durante una delle nostre chilometriche telefonate conscia delle sue infinite capacità letterarie ho deciso di dargli un compitino (arduo) da fare a casa. Non quello che pensate voi tipo "mettiti le pinzette ai capezzoli, striscia per un ora, stai sul sale grosso o sui ceci e soffri, infilati un superdildo nel culo....." No, niente di tutto questo, non do mai compitini di questo genere ....a distanza x telefono, casomai ni cam ma devo vedere cosa cazzo state facendo e  interagire du moment. Tornando al compitino, gli chiedo una bella nova LODE in latino. Già me ne scrisse un'altra che trovate su padronaisabella.org (cercandola bene perché non ricordo a che pagina sia la troverete) che era veramente eccellente tanto dallo spingermi al paragonarlo al mio preferito, Catullo, che lodò Lesbia (il prototipo della Padrona x eccellenza che nulla concedeva se non il permesso di essere ammirata, lodata e deificata dal miglior poeta della Roma antica). Se siete capre Catullo vi informo che era e resta il poeta latino per eccellenza, il prototipo dello schiavo mentale prima ancora di Masoc (della serie, non si inventa mai nulla di nuovo). Coccoroccò alla notizia si premura di chiedermi quanto deve essere lunga, se la voglio in esasillabi (o qualche cosa del genere, adesso, io non ho lauree in lingue antiche...) e gli dico letteralmente: "Cazzo, falla come vuoi ma falla" e lui rincomincia "Ma entro quando, quanto tempo ho a disposizione..." E io: "Non me ne frega niente, falla come vuoi, mettici quello che ti serve, ma fammela sublime, che io non abbia da ridire, deve essere meravigliosa.". Quindi la telefonata finisce perché metto giù la comunicazione, anzi, interrompo la comunicazione, metto giù è un arcaicismo ormai di quando c'era la cornetta il secolo scorso. Liberatami di coccoroccò visto che mi servivano al momento due mani per dare da mangiare ai miei cani (cani veri, non slaves come state già fantasticando) mi compiaccio del bel compitino che gli ho dato pensando di dover attendere qualche giorno almeno x la lode in latino. Non è facile il latino, ammettiamolo almeno noi che l'abbiamo studiato, inoltre coccoroccò sa benissimo che conrollo ogni sillaba che scrive, già nell'altra lode avevo trovato e corretto alcuni lievissimi errori.... ci sono le declinazioni, i tempi, un sacco di cosucce che possono far cadere in errore uno slave che nel 2013 riceve l'ordine di scrivere una bella e degna LODE in latino direttamente da Padrona Isabella.
Sarà stata la devozione, una Divina Ispirazione, dopo poche ore la lode era pronta, bella e fatta, e la consegno ai posteri, non solo, con due acrostici così che il mio nome, ISABELLA si possa leggere sia nelle iniziali di ciascuna parola del primo verso che in verticale come iniziale di ogni verso. Eh già, gli schiavi in quanto bestie fanno versi, è normale, ma il mio schiavo coccoroccò fa versi in latino, e sono sicura nessuna Padrona ne ha uno così speciale.....!




Ecco la mai di coccoroccò con la Divina LODE:

Divina Dea Padrona Isabella,Vi sembrerà forse incredibile ed io stesso ne son meravigliato,ma la lode in latino è già bell'e scritta, eccola:

Isti Servo Augustissimam Benevolam Et Laudabilem Licet Adorare
Servi sui totus animus ad eam intentus est semper
Advolvere me ad pedes suos iustum et debitum est
Bibentes aureum suum nectarem laetitiam summam invenient
Et ab ea est dulce et decorum verberationem accipere
Lex voluntas tua, obsequi mea felicitas
Longinquitas a te cruciatus verus est
Astrum lucens, sol invictus, magna Dea, summa Domina.


Codesta lode è strutturata come una poesia acrostica di 8 versi. Il primo verso, proemiale, é composto di otto parole le cui iniziali hanno l'onore di formare il Vostro Divino Nome: ISABELLA. Non solo: anche le lettere iniziali di ognuno degli 8 versi hanno la medesima prerogativa.
TRADUZIONE
A questo schiavo una donna venerabilissima, benevola e degna d'ogni lode è lecito adorare
tutti i pensieri del suo schiavo son sempre a lei rivolti
prostrarmi ai suoi piedi è giusto e doveroso
coloro che bevono il suo nettare aureo trovano la suprema gioia
ed è dolce e opportuno da ella esser sferzati
è legge la tua volontà, obbedire la mia felicità
la lontananza da te è il vero tormento
astro lucente, sole invitto, grande Dea, eccelsa Padrona.
Premesso che è impossibile riuscire ad esprimer con parole la grandezza Vostra, oso sperare che quest'umile scritto possa esserVi gradito. I miei più umili ossequi DDP ISABELLA.
SEGUE XXXXX